Sabato 22.03.2008


“GIRO DI PRIMAVERA”
Temperatura lungo il giro: da 12-14° a 3-4°
Dal sole alla neve al sole…altro che marzo pazzerello!
Km percorsi: 398 circa
In sella: 7h e 30min circa
Durata totale del giro: 10 ore circa
Spesa carburante: 25€ (18lt circa) interamente consumati…per i triumphisti un pò di più (non infieriamo)
Pranzo: presso La Baita Santo Stefano D'Aveto (Ge) 16049 tel. 0185-88075 - valutazione molto buona come sempre!!!

Percorso: Concorezzo – Piacenza (lungo la A1) - S.Giorgio Piacentino, Castell'Arquato, Bardi, Borgo Val di Taro, Bedonia, Tomarlo, Santo Stefano d'Aveto, Varzi, Pavia (tramite SS dei Giovi) -  Rozzano - Monza (tangenzale)

L’inverno è ufficialmente terminato da un giorno…ma la settimana era stata all’insegna della variabilità delle previsioni meteo…che fare? Andiamo a fare una bella gitarella per trovare il nostro mitico Nonno di S.Stefano d’Aveto o no? I dubbi son tanti…si controllano tutti i siti di meteorologia…il venerdì sera la situazione sembra volgere al meglio e la mattina il clima brianzolo è alquanto piacevole, non c’è nemmeno una nuvola…
Da Concobeach partono i 3 manzi, chi curioso di testare le nuove modifiche, chi impaziente di ri-arrotondare la gomma dopo il letargo invernale e chi vuole finire il rodaggio per assaporare l’allungo della sua nuova belva…
A Cologno M.se il Presidente infreddolito, li attende con ansia e nel frattempo viene tirato dentro ad una super cazzola degna del miglior Teo…
I 4 cavalieri manzosi son riuniti, ci si mette d’accordo sul percorso e il ritmo da mantenere in autostrada e si parte…nella testa ognuno pensa a cosa ci attende…la noia si fa un po’ sentire…ma chilometro dopo chilometro manca oramai poco…
Giunti a Castell’Arquato, dopo circa 80-90km di viaggio tranquillissimo, Mannx si domanda: “Oh ma ste curve???Ho la gomma quadrata!”…Chicco e Ciko si guardano in faccia e sorridendo rispondono: “Stai calmo…”…tempo pochi metri infatti eccoci in zona Lugagnano D’Arda – Vernasca…di curve ce n’è per tutti e di tutti i tipi, il morale della ciurma torna improvvisamente alto e nonostante l’asfalto non sia caldissimo si prova a far qualche piega!
Ne approfittiamo per fare anche qualche foto “racing” e commentare le evoluzioni di ognuno…ma si sa…son già le 10.30 e si pensa a cosa troveremo a pranzo!!!
Il percorso fino a Bardi è davvero piacevole, peccato solo per qualche buca, testimonianza dei segni di un inverno che tarda ad andarsene. Curva dopo curva eccoci a Bardi dove, con circa mezzora di ritardo sulla tabella di marcia, incontriamo i nostri amici erristi di Genova: Chicca, Marco e suo figlio a bordo della sua Ducati 750. Saluti festosi, qualche battuta, l’ammirazione per la nuova tutina manzosa di Chicca e si riparte direzione Bedonia – Santo Stefano d’Aveto.
Da un cielo limpido però…Chicco e Ciko notano che qualcosa sta cambiando…il Tomarlo è tutto bianco ed una nuvola scura lo avvolge…Ciko inizia ad avere uno strano presentimento, Chicco sorride un po’ ebete…gli altri iniziano a sospettare anche loro qualcosa…”Corazzon…ma vaffanculo va!”
La sensazione fa si che venga tagliato via dal percorso prestabilito il passaggio da Borgo Val di Taro, si prosegue subito per Bedonia…il sole sparisce…giusto il tempo per ridere come sempre del cartello “Benvenuti sul Monte Penna”…che qualcosa inizia a cadere dal cielo…Chicco spera siano i sassolini sparati copiosamente dalla moto di Ciko…e invece no…è neve!!! Il presentimento è realtà!
I protagonisti del giro…i mitici sette…cercano di non scomporsi e in modo temerario affrontano il tanto amato Tomarlo ognuno con delle tattiche tutte sue…Ciko e Chicco da veri ebeti capiscono che per godersi almeno due curve devono tirare un po’, le gomme sportive di Ciko non sono proprio adatte al tipo di manto stradale mentre Chicco si pavoneggia delle caratteristiche delle sue nuove “scarpe”…Marco e suo figlio non si scompongono e nonostante la gomma quasi alle tele del ducati arrivano su agili…Mannx opta per un pit-stop che salvaguardi quella zona dove non batte il sole e indossa dei pantavento, mentre Fox segue la Chicca come un famelico mastino apprezzandone le “doti motociclistiche”…
Colonna sonora della salita al Tomarlo è senza dubbio: “respiriamo l’aria e viviamo aspettando primaveraaaaaa…la la laaaaaaa”
Giunti sulla cima del monte, le risate si sprecano…gli insulti verso Chicco anche…si commenta la stranezza del tipo di neve, sembra quasi schiuma/polistirolo, un paio di foto che passeranno alla storia e si riparte in discesa verso S.Stefano d’Aveto stando attenti al manto stradale infido e nevoso.
Arriviamo al nostro oramai classico punto di ristoro, ci accomodiamo nella grande sala ristorante e cerchiamo di recuperare la mobilità articolare…il freddo è l’argomento dei primi 10 minuti a tavola.
Ma a scaldarci ci pensano le pietanze: ravioli al sugo di funghi/ragù, scaloppine/braciola di maiale, patate al forno e piselli come contorno, una bella fetta di torta della casa e caffè. Ora si che ci siamo…i manzi ancora una volta si son rimpinzati per bene! Il clima all’interno del ristorante è piacevole, si scambiano molte battute con il mitico Nonno (proprietario del ristorante) e il suo aiutante…mentre guardando il clima esterno la voglia di tornare fuori sotto la neve non è moltissima…
Non avendo il teletrasporto si deve comunque uscire, ancora qualche curva assieme con gli amici genovesi e poi ognuno verso casa propria…i Manzi optano per la Val d’Aveto modificando ulteriormente il percorso originario.
Dopo pochi chilometri l’asfalto si asciuga, il sole torna ad accompagnarci…così approfittiamo per una sosta alla Madonna del Roccione, ci svestiamo parzialmente degli “indumenti invernali” e ripartiamo entusiasti. Le curve si fanno sempre più piacevoli, il clima migliora, così decidiamo di affrontare rapidamente anche il passo del Penice prima di tornare a casa.
Sarà la statale dei Giovi, tanto cara a Ciko e tanto odiata da Chicco, a riaccompagnarci a casa con i suoi milioni di moscerini transgenici capaci di vivere anche a temperature rigidissime…
Arriviamo a Pavia e poi velocemente a Rozzano, la tangenziale est ci porta all’uscita in direzione Monza, Fox può finalmente dire addio ai regimi di rodaggio e ne approfitta per una sgranchita…nei suoi occhi felici riviviamo tutti la stessa emozione della prima tirata…ultime foto di rito alla rotonda del “Vulcano” e giusto in tempo ripartiamo per casa prima che qualcuno ci offra 50€ per qualche strana prestazione…
Un gran bel giro, sempre bello il panorama dei colli piacentini con i suoi colori e i suoi aromi, il clima pazzo ci ha forse tolto qualche piega ma ha arricchito comunque la bellezza del giro con un tocco che sa già di leggenda e racconto ai nipotini…ottima compagnia come sempre…ottimo pranzo…ognuno ha raggiunto lo scopo prefissato e nonostante i molti chilometri fatti in soli 7 giorni…già si vocifera di un giretto a pasquetta…
Si ritornerà, magari per un raduno manzoso, in estate…

 

Report by Chicco

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