DAYTONA 675
Pregi: design, motore esaltante, freni
Difetti: comfort questa strana parola???!!!
Approfitto dell’open day Triumph per andare in compagnia di Fox a provare questa bestiolina…eccoci dunque a Lecco dal simpaticissimo Alessandro della ValterMoto. La prova è stata eseguita su un percorso misto (città, tornanti, misto veloce, tangenziale), clima dalla temperatura quasi estiva con temporale improvviso.
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ESTETICA:
La sua linea filante e aggressiva fa subito intuire l’indole racing di questa moto e il suo peso ridotto. La parte carenata è ridotta al minimo e lascia in bella vista buona parte della meccanica e del bellissimo telaio misto a traliccio. Anteriormente è caratterizzata dalla bellissima linea del gruppo ottico e del cupolino che integrano perfettamente la presa d’aria. I fari son talmente belli che, a mio avviso, qualcuno ha poi ben pensato di riproporre sui suoi modelli… La parte posteriore presenta un bellissimo forcellone ed un codino aggressivo con il terminale di scarico a tre uscite, tre come il numero perfetto per Triumph, che fuoriesce dalla parte carenata e fa intuire che il sound sarà entusiasmante!
DOTAZIONE:
L’assetto è totalmente personalizzabile, a seconda del tipo di guida che si vuole avere, grazie a sospensioni anteriori da 41mm a steli rovesciati pluriregolabili e monoammortizzatore posteriore anch’esso pluriregolabile con serbatorio separato. L’impianto frenante è interamente marchiato Nissin, all’anteriore pompa radiale dalla leva regolabile che agisce su due pinze radiali a quattro pistoncini e due dischi da 308mm mentre al posteriore vi è una pinza a due pistoncini che agisce su un disco da 220mm. La strumentazione analogico-digitale ha una linea molto accattivante, giustamente riproposta anche sulla “piccola” street è un vero computer di bordo: indicatore di marcia, consumo medio, tempo sul giro, velocità massima raggiunta, velocità media, segnalatore di cambiata a led oltre ai classici parziali chilometrici… I pneumatici sul modello provato sono i performanti pirelli dragon supercorsa pro, tanto per riconfermare l’indole sportiva.
GUIDA:
La guardo e capisco subito che la guida di questa moto non centra proprio nulla con la mia piccola naked…ci salgo in sella e oltre ad averne conferma, la situazione peggiora. In passato avevo avuto due piccole supersportive, ma qui la posizione di guida è davvero estrema, e confrontandole mentalmente con le dirette rivali di categoria sulle quali ho poggiato le chiappe credo sia quella dall’impostazione di guida più racing: già da fermo sono in carena, ingobbito e caricato sul davanti…pregusto il dolore ai polsi che oramai non sentivo da tempo. Si parte, dimentico la parola comfort e specchietti, mi concentro sul particolarissimo sound del motore inglese, che conquista subito come al solito, e gli scarichi, osservati prima, si fanno subito sentire fin dai bassi regimi. Imbocco con Fox (a bordo di una Speed 08) la strada che mi porterà ai Piani d’Erna. All’inizio non è assolutamente facile per me prenderci la mano, subisco la non conoscenza della moto e l’effetto on-off del gas, di certo la strada che sale con i suoi stretti tornanti non è il pane per questa moto, la frenata è molto potente ed è un continuo seconda-terza e prima…il motore è sempre pronto e riprende in qualsiasi situazione senza esitazione, anche in sesta a poco più di 40km/h basta aprire il gas per andare via fluidi… Cerco di far scaldare un poco le gomme che, all’unisono con me e la moto, vorrebbero trovarsi in pista, lascio andare Fox e mi concentro sulla posizione di guida e i movimenti da effettuare, ci metto qualche curva, poi la moto mi sembra “facile” e scende tranquillamente in curva mantenendo la traiettoria impostata senza problemi, complice anche un’ottima ciclistica e set up delle sospensioni. L’urlo del motore sopra i 5000 giri è esaltante e la frenata, potente e modulabile, risulta molto efficace, anche quando in discesa ho cercato appositamente di capire le reazioni e, per quanto possibile, di mettere in crisi la moto.
Si passa al tratto cittadino: indigesto, soprattutto nei tratti in pavè, ed anche se pensavo peggio di sicuro non è proprio esaltante muoversi nel traffico di tutti i giorni per andare a lavoro…nel frattempo i polsi messi alla prova da più di 15minuti iniziano ad essere doloranti e la chiappa destra in fiamme per il calore… Inizia a piovere forte ma decido lo stesso di entrare in tangenziale per sfruttare l’allungo di questo tre cilindri…che dire…favoloso…in pochissimo tempo si è proiettati in avanti al limitatore, i led accesi che indicano la cambiata a quasi 11000 giri e il ruggito che sale dagli scarichi… peccato non poter essere in pista e doverla riconsegnare.
MOTORE:
Prodigo di coppia e cavalli non smette mai di spingere, in maniera costante fino a 5000-6000 giri per poi emettere un ruggito esaltante che ti porta ben presto al limitatore. Davvero godibile a tutti regimi, cosa che un quattro cilindri nonostante il suo maggior allungo non può offrire. Sfruttabile anche in città stando comodamente a 2000 giri è però la pista il suo vero terreno.
GIUDIZIO:
Nella sua categoria una delle più belle e performanti, di certo una moto originale con la quale pavoneggiarsi con gli amici al bar ma che se usata solo per questo risulta davvero sprecata. La pista è il suo pane, e di certo il ritmo e le emozioni adrenaliniche, con casco e tuta in pelle, che potrà dare in quelle occasioni faranno dimenticare la scomodissima posizione di guida e il calore sotto sella dovuto all’impianto di scarico. Il passeggero è un “optional trascurabile” a meno che non si trasporti un amante dello yoga. La ricca dotazione e il motore ne fanno sicuramente un punto di riferimento, e si spendono volentieri, avendoceli, i 10.390 euro richiesti (Triumph si sa non fa sconti).
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